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CASATO RENIER: la Storia raccontata dai Protagonisti, 804 articoli pubblicati.

LIBERA ENCICLOPEDIA STORICA DELLE FAMIGLIE RENIER DI VENEZIA, CHIOGGIA, PADOVA, CASTELLO DI GODEGO, A CURA DI ADELINO CARBONERA E ALESSANDRO RENIER . PERSONAGGI RILEVANTI: PAOLO 119° E PENULTIMO DOGE DI VENEZIA, BEATRICE BEATA, GIUSTINA LETTERATA, DANIELE 1° SINDACO DI VENEZIA, STEFANO ANDREA NATURALISTA, RODOLFO FILOLOGO, GIOVANNI VESCOVO DI BELLUNO, FEDERICO CAPITANO GALEA A LEPANTO, DANIELE UMANISTA, ADRIANA LETTERATA, ANTONIO PROVVEDITORE IN DALMAZIA, ALVISE DUCA DI CANDIA, BERNARDINO CO-FONDATORE MASSONERIA ITALIA, DOMENICO ANDREA MEDICO, GIUSEPPE MARIA SACERDOTE E MUSICISTA, CLEMENTE VESCOVO DI CRETA, MARCO RENIER(IS) POLITICO GRECO, VENANZIO (EDOARDO) FRATE CAPPUCCINO.

 

atto di morte di Amalia Renier, abbadessa con il nome di Giovanna del monastero cistercense di S. Giacomo di Veglia (Vittorio V.) dal 1909 al 1927, figlia di Luigi, fratello del vescovo Giovanni e di don Antonio.

L’anno 1927 addì 26 di febbraio….. allo Stato civile del Comune di Vittorio Veneto sono comparsi ……., i quali…….mi hanno dichiarato che a ore cinque e minuti trenta di oggi nella casa posta in S. Giacomo al numero trenta è morta Renier Amalia di anni 89, monaca, residente in Vittorio Veneto, nata in Vittorio Veneto dal fu Luigi e da fu Locatelli Marianna.

Testimoni….

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atto di morte di don Antonio Renier, parroco di Mirano, fratello del vescovo Giovanni

L’anno 1885 addì 26 di giugno….. allo Stato civile del Comune di Mirano sono comparsi ……., i quali…….mi hanno dichiarato che a ore antimeridiane nessuna e minuti quindici di ieri nella casa posta in Mirano via Chiesa al numero 72, è morto Renier don Antonio, di anni 78, mesi 8, giorni 26, arciprete e canonico, residente in Mirano, nato a Godego dal fu Francesco domiciliato in vita a Godego, e dalla fu Michielatto Pierina domiciliata in vita a Godego.

Testimoni….

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relazione della morte di Stefano Andrea Renier

Gennaio 1830

Renier Stefano Andrea del fu Domenico Andrea e della fu Catterina Arioldi, di anni 71 circa, marito di Valentina Brun, domicilio parrocchia S. Maria dei Servi contrada S. Egidio 1562, data della morte giorno 16 alle 3 del mattino.

Malattia ai precordi attesa una costante intermittenza dè polsi, e qualche tossico lamento. Durata della malattia: si può dire improvvisa per affezione aneurisma, od altra indisposizione arteriosa vicina al cuore.

Osservazioni: si trovava oppresso e tossicoloso di tempo in tempo, e particolarmente in questi suoi ultimi giorni. Il salasso lo liberava sul momento, così avvenne nei giorni antecedenti. Fatti due salassi, il secondo non si eseguì per copiosa perdita del primo nata senz’accorgersene. Ieri mattina stava benone, parlò a lungo di affari con un amico, ed io mi licenziai. Senza alcuna lagnanza cenò, e prese riposo quando svegliatosi con oppressione chiese alla consorte  un qualche soccorso, e morì, così mi fu riferito…….

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della nascita di Maria Teresa Renier, sorella del Vescovo Giovanni, di Lucia, di Antonio, di Luigi etc

Dall’ archivio parrocchiale di Castello di Godego (TV)

Registrazione della nascita di Maria Teresa Renier (28.07.1810)

Dipartimento del Bacchiglione, distretto e cantone di Castelfranco, comune di Godego, giorno di sabato, ventotto del mese di luglio, anno milleottocentodieci, alle ore due pomeridiane, si è presentato al sottoscritto ufficiale dello stato civile Francesco Renier di anni cinquantuno di professione sarto domiciliato in contra centro Villa di questo comune portando seco una infante di sesso femminile nata in questo giorno alle ore nove antimeridiane nel luogo sopracitato, alla cui gli fu imposto li nomi di Maria Teresa. Il predetto Francesco Renier ha pure dichiarato essere di lui figlia la neonata suddetta, e di Pierina Michielatto di anni trentasette di professione sarta di lui moglie, e con esso domiciliata. Testimoni alla presentazione, e alla notificazione furono Vicenzo Milan di anni ventisette, di professione …., e Santo Lazzari di anni quaranta di professione …., ambi attualmente domiciliati in questo comune, quali testimoni dichiarano di non avere con la neonata alcun grado di parentela. Si è letto il presente atto dall’ ufficiale dello stato civile al notificante, ed alli testimoni quale viene sottoscritto.

Francesco Renier notificante

Vicenzo Milan fu testimone

Santo Lazzari fu testimone

Giuseppe Smania ufficiale dello stato civile

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Rettifichiamo quanto riportato sotto ed in precedenza, e su traccia di Antonio Beghin.

Renier Maria Gaudenzia (di Giovanni Maria) fu la moglie del farmacista Luigi Basso e non la “nostra” Renier Maria Teresa, sorella di don Antonio che fu parroco di Vedelago dal 1842 al 1850, e del Vescovo Giovanni

Le notizie riportate sotto riguardanti Maria Teresa Renier sono inesatte e non corrispondenti alla verità.

Altre notizie di Maria Teresa Renier sono state riportate nel precedente articolo titolato <di Maria Teresa Renier e della Villa a Vedelago>, qui abbiamo un estratto:

<Ci mette sulla traccia giusta Antonio Beghin, solerte ed appassionato archivista della parrocchia, che adduce la possibile assonanza con Renier, nome di un parroco, don Antonio, che rimase a Vedelago dal 1842 al 1850. L’illustre prelato, che divenne in seguito anche Canonico del Duomo di Treviso, era indubbiamente di famiglia altolocata (il fratello Giovanni fu vescovo di Belluno e Feltre), ma non per questo si giustifica l’attribuzione del suo nome al “palazzo” (non ancora di proprietà parrocchiale), del resto mai documentata. Sembra più illuminante, invece, la notizia che una Renier, Maria Teresa, sorella dei due religiosi, abbia sposato il dott. Basso, farmacista a Vedelago e proprietario della”caserma”. La donna morì in tarda età e fu sepolta a Vedelago il 7 dicembre 1905. Forse l’equivoco nacque così, dal nome di questa proprietaria di cent’anni fa, assimilato per assonanza a quello dei Venier, famiglia che, come scrive Antonio Beghin, “nulla mai ebbe a che fare con Vedelago”.>

della ex Villa Donà-Renier-Zignol a Fossalta di Trebaseleghe (PD)

da Wikipedia

Di ville signorili si può parlare solo nel caso dei Donà, gli altri erano palazzi senz’altro più modesti , sia come dimensioni che come architettura. Questa villa passerà poi ai Renier, e d’infine agli “Zignol“, nome con cui oggi è ricordata, dopo l’abbattimento nel 1885. Di essa ci è rimasto un dipinto che la ritrae fedelmente, e in cui possiamo notare la chiesetta ancora tutt’oggi intatta.

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del legato di don Antonio Renier, fratello del Vescovo Giovanni

Da GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D’ITALIA, 26.10.1892, n. 251

Il Numero DCXCI (Parte supplementare) della Raccolta ufficiale  delle leggi e dei decreti del Regno contiene il seguente decreto:

UMBERTO I. per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE D’ITALIA Viste le deliberazioni della Congregazione di carità e del Consiglio comunale di S. Zenone degli Ezzelini (Treviso), relative al concentramento nella Congregazione stessa delle seguenti istituzioni pubbliche di beneficenza; e cioè: 1° Legato don Antonio Renier, ora amministrato dal parroco e dai fabbricieri pro-tempore della parrocchia di S. Zenone, e che ha per iscopo di mantenere due giovani poveri aspiranti allo stato ecclesiastico del culto cattolico, ed in loro mancanza, di conferire due doti a donzelle di detto comune; 2° Legato contessa Maria Porcia Pola, amministrato come sopra e avente scopo elemosiniero; Visto il parere favorevole della Giunta provinciale amministrativa di Treviso; Vista la legge del 17 luglio 1890 numero 6972; Udito il Consiglio di Stato; Su proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri;

Abbiamo decretato e decretiamo: L’Amministrazione dei legati don Antonio Renier e contessa Maria Porcia Pola è concentrata nella Congregazione di carità di S. Zenone degli Ezzelini. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’ Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Monza, addi 1° ottobre 1892. UMBERTO.

Glolitti.

Visto: Il Guardasigilli: Bonacci.

del mulino Renier a tre ruote sul fiume Storga a Treviso

Da Archivio di Stato di Venezia

1763, 1 novembre. Relazione di Marino Garzoni, provveditore alle biave con facoltà di inquisizione, sull’ispezione effettuata sui mulini del Consorzio delle 80 ruote molitorie e sullo stato del fiume Sile e dei suoi affluenti Melma, Storga, Limbraga e Mignagola.

…………………………

Li molini di Storga, di raggione di Ca’ Renier e del Pio Ospital della Pietà di Venezia, tenuti ad affitto dal già indicato don Valentin Vedovato. Ha egli fatto descriver in bolla Toni, di lui fratello, ch’ivi non si esercita ma s’attrova in altro molino lontano di Ca’ Diedo, havendolo sublocato a Tomaso Poretto. Oltre che questo religioso fa figura d’affittual principale e tiene a sè soggetti detti monari, fa macinar tutte le farine de’ pistori nel molin di Ca’ Renier suacennato, e le compartite publiche spettanti a questo molino le spedisse fra terra in quello di Ca’ Diedo, così che oltre la propria natural porzione che gli tocca d’ogni burchio, dovendo sempre lavorar per forni e per fontico, vengono di ritardarsi le spedizioni de burchi per Venezia, dovendo attendere una parte del loro carico da uno molino tanto lontano, e aggravato dalla compartita di due molini, non può con la dovuta sollecitudine ridur pronte le farine e farle trasportar con li carri all’imbarco, disordine che merita tutto il riflesso e li addottati provvedimenti.

1759: il mulino a tre ruote apparteneva ai Renier, mentre quello a due ruote apparteneva all’Ospedale della Pietà di Venezia.

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Andreana (Adriana) Renier moglie di Enrico Martinengo Cesaresco

Da Enciclopedia delle Famiglie Lombarde, Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 430-432

Famiglia Martinengo Cesaresco
Ramo V: detto Novarino 2°

Da Enrico (n. 1684, m. 1759) di Cesare IV e da Antonia Silva sua moglie nacque ERCOLE, marito di Vincenza Donati e padre di ENRICO II (n. 1782, m. 1823); questi sposò la contessa Andreana di Alvise Renier da cui FERDINANDO, ERCOLE e TEBALDO (n. 1823, m. 1895). Quest’ultimo ebbe in moglie Caterina Patella da Padova dalla quale nacquero: RICCARDO (n. 19 luglio 1851) e Adele (n. 1855, m. 1920) in Battista. Riccardo dalla moglie Agnese Maritano (n. a Torino 11 aprile 1857) ebbe: 1) TEBALDO RENATO (n. 17 agosto 1888) sp. il 24 ottobre 1910 Maria Giulia Gotti (n. a Milano il 17 dicembre 1888) da cui: a) RICCARDO, n. il 25 settembre 1911; b) ENRICO, n. 9 agosto 1914; c) ERCOLE, n. 1 aprile 1924; 2) ENRICO (n. 19 luglio 1894) sp. 28 agosto 1920 Luigia Bassi (n. a Milano 21 settembre 1897) da cui: Solange Minnie (n. 10 luglio 1921).

La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Ital. con titoli di Conte (m.), Signore di Orzivecchi (mpr.), Nobile (mf), in persona di Francesco, di Cesare, Riccardo, Antonietta e Luigi di Francesco, di Marina e Francesco di Cesare; di Riccardo e Renato Tebaldo.

f. l. [Fausto Lechi]